Il secondo nome di Casalpalocco è Pianeta Verde. Nei paragrafi che seguono trovate la descrizione della progettazione da parte della SO.GE.NE. dei giardini privati e pubblici, delle aiuole e delle strade parco. Un lavoro ragionato, minuzioso, parte integrante della progettazione urbanistica e delle singole abitazioni dove nulla è lasciato al caso e i cui frutti ancora oggi sono sotto i nostri occhi.

A Casalpalocco il valore, la bellezza e la vivibilità delle singole unità immobiliari è strettamente connessa al verde circostante, agli spazi comuni all’aperto e alla sapiente e costante opera di manutenzione che l’opera di Consorzio, Condomini e Comunioni portano avanti da ormai quasi sessant’anni con il contributo degli abitanti del quartiere.

Dai Quaderni SO.GE.NE. del 1973

Casalpalocco, l’ambiente preesistente

La posa del primo pino di Casalpalocco

La località prescelta per l’iniziativa era priva di preesistenze impeditive o vincolanti che avrebbero condizionato il piano urbanistico.Casalpalocco era un tenimento caratteristico dell’Agro Romano litoraneo che, per quanto investito da opere di bonifica idraulica di competenza statale, era stato limitatamente interessato da opere di bonifica agraria di competenza privata.I terreni sabbiosi, derivati dalle formazioni incoerenti del quaternario antico, sub-acidi, fortementE dilavati e poveri di sostanza organica, erano utilizzati con coltivazioni estensive di cereali e foraggere e con il pascolo degli ovini. Quasi nulle le alberature rappresentate da limitati esemplari di quercia da sughero rimasti dopo gli interventi di trasformazione della macchia in terreni lavorativi e pascolativi.

Prima gli alberi poi le case

Fra gli elementi caratterizzanti il nuovo quartiere il problema del verde ha avuto, sin dall’inizio degli studi, una notevole importanza poiché il « verde » avrebbe dovuto essere il tessuto connettivo dell’iniziativa, contribuendo in modo determinante a favorire il nuovo modo di vita da offrire alla popolazione.
Ancora prima che le attrezzature del verde del quartiere assumessero una fisionomia ben definita, tale da essere poi recepita e sancita dal la convenzione stipulata con il Comune, fu necessario intervenire secondo alcune ipotesi previsionali che anticipassero attendibilmente il Piano urbanistico, affrontando nel contempo i rischi che tale tipo di operazione« a priori » comportava; ciò allo scopo di poter disporre, in un lasso ragionevole di tempo, connesso alla durata delle procedure di approvazione, non facilmente prevedibile, di impianti già adulti al momento in cui sarebbe scattata la fase di realizzazione del quartiere.

Fu allora, nel 1952, che iniziò l’impianto del verde, piantumando circa 3.000 Pinus Pinea di varia grandezza, distribuiti nella proprietà. Successivamente, negli anni 1955-56-57, fu realizzato l’impianto di notevoli quantità di alberi, di cespugli e di prati lungo tre direttrici ben definite: a) la fascia, larga 27 metri, che costeggia la via Cristoforo Colombo; b) la fascia, di larghezza variabile da 8 a 30 metri, costituente il primo tratto dell’anello meridionale della strada-parco; c) la fascia, larga 12 metri, compresa tra le due sedi stradali dell’arteria mediana longitudinale del quartiere (la preesistente via di Macchia Saponara). In questa fascia furono poste a dimora anche 3.000 piante di Eucaliptus che in seguito costituirono una quinta di eccezionale effetto paesaggistico integrandosi con le quinte della stessa essenza poste ai margini del canale della Lingua e del canale di Palocco che caratterizzano il quadro ambientale naturalistico del comprensorio.

Il verde pubblico di Casalpalocco

Il piano urbanistico convenzionato con il Comune prevede un rilevante quantitativo di verde di « uso pubblico» distribuito in determinate zone del quartiere come è chiaramente illustrato dalla planimetria generale. per procedere nella fase di attuazione degli impianti del verde furono fissati i criteri. secondo i quali il verde stesso si doveva ammirare e conservare nel tempo; si pervenne quindi alla creazione di un Consorzio di Casalpalocco che amministra le proprietà comuni tra le quali rientra anche il verde pubblico. Alle spese di gestione consortile partecipano quindi, secondo ripartizioni proporzionali, le proprietà «private» sia individuali che condominiali. Le aree destinate a «verde pubblico» coprono complessivamente una superficie pari a 272.000 metri quadrati: l’importanza di questa dotazione, è ancora più significativa ove si consideri che la zona prescelta è prossima al parco pubblico comunale costituito dalla pineta di Castel Fusano di facile accessibilità anche per i residenti del nuovo quartiere di Casalpalocco.

Per fornire una immagine concreta degli interventi di alberature, eseguiti in prosieguo di tempo, sul verde pubblico (o consortile), basterà segnalare alcuni dati più significativi: lungo la via C. Colombo e lungo la strada-parco un primo intervento pose a dimora n. 1.260 Pinus Pinea di diverse grandezze, n. 380 Pinus Marittima ed Halepensis, n.1.100 alberi di Quercia, Frassini, Pioppi , Salici, e Cipressi, oltre ad alcuni esemplari di « Lecci e di Olivi di rilevanti proporzioni; e inoltre 17.000 cespugli di essenze varie ed una siepe, a protezione della sede laterale della C. Colombo, per uno sviluppo lineare di circa 2.400 metri. Queste piante hanno raggiunto dimensioni notevoli ed insieme ad altre piantagioni di pronto effetto, realizzate successivamente, costituiscono l’ossatura del verde pubblico. Molte di esse sono state trapiantate dalla loro sede originaria nel corso delle progressive fasi di realizzazione del verde consortile con ottimi risultati pur essendo di rilevanti dimensioni.

La scelta delle essenze arboree ed arbustive è stato il risultato di approfonditi studi sulla flora spontanea della zona, sulle caratteristiche paesistiche e sulle condizioni edafiche del comprensorio tra cui natura, giacitura ed esposizione dei terreni, caratteristiche fisico-chimiche degli stessi, temperatura, piovosità, ventosità del comprensorio. Si provvide pertanto ad opportune correzioni delle caratteristiche fisiche e chimiche del terreno mediante lavorazioni ed aggiunte di correttive e di fertilizzanti, a drenaggi delle grosse alberature ed al dimensionamento dell’impianto di irrigazione.
Si procedette all’inerbimento del terreno mediante opportuni miscugli di sementi da prato scelte in base a prove sperimentali, appositamente predisposte, mentre alcune aiuole furono sistemate con Gazania splendens.

Le più importanti realizzazioni dell’impianto del verde pubblico sono state:
a) completamento delle aiuole della via di Casalpalocco nel 1965 per mq. 6,300, con 48 « Pinus Pinea », 20 alberature varie e 300 cespugli;
b) parco di oltre 50.000 mq a sud delle Isole 29- 30-31 in prossimità delle attrezzature dei servizi generali del quartiere negli anni 1966-68, con 176 Pinus Pinea, 623 altre alberature e 2.300 cespugli;
c) completamento dell’anello settentrionale della strada-parco dall’Isola 16 alla via di Casalpalocco negli anni 1966-69 per mq. 20.600, con 122 « Pinus Pinea », 175 alberature varie e 1.875 cespugli;
d) strada-parco da via di Casalpalocco all’Isola 2 ovest negli anni dal 1968 ad oggi per mq. 27.500, con 157 Pinus Pinea, 172 altre alberature e 2.000 cespugli;
e) parco pubblico dell’Isola 45 nel 1969 con 41 Pinus Pinea, 33 alberi di varie specie e circa 800 cespugli. In tutti gli impianti sono stati seguiti i criteri che avevano presieduto alle prime realizzazioni utilizzando i Pini, i Cipressi, i Lecci, le Querce, i cespugli dell’ambiente mediterraneo disseminati in armonica disposizione sulle ampie distese prative. Le aiuole che fiancheggiano le varie strade del quartiere e le ciclopiste sono state dotate di alberature (Ouercus ilex – Acacia in varietà – Lagerstroemia indica – Ulmus pumila – Juglans nigra – Platanus orientalisOuercus rubra e cerris – Ligustrum japonicum) e di cespugli opportunamente scelti fra quelli che adattandosi all’ambiente, oltre a non richiedere onerosi interventi manutentivi, conferiscono un aspetto qualificato all’insieme con l’alternarsi, nelle varie stagioni dell’anno, delle tonalità
cromatiche della vegetazione.

Il verde privato

E’ rappresentato dai giardini più o meno grandi in relazione alle diverse densità edilizie, previste dal piano urbanistico, in uso esclusivo delle unità abitative assegnate ai residenti e amministrate in condominio; in numerosi casi il carattere estensivo del quartiere ha consentito, nelle varie iniziative, di dotare le singole unità abitative, oltreché di un proprio giardino privato, anche di uno spazio centralizzato organizzato in condominio e attrezzato a « verde privato condominiale » con impianti sportivi quali piscina, campi da tennis, aree per il gioco dei bambini, club di isolato ecc. in uso esclusivo del condominio stesso. In tutti i casi però le recinzioni del verde privato ha la funzione di precludere la partecipazione degli estranei al godimento dei beni condominiali. Il giardino privato si articola sui seguenti elementi:
a) la recinzione;
b) il prato;
c) le piantumazioni.
Le recinzioni a schermo delle reti di delimitazione delle aree singole proprietà sono state realizzate, nella maggior parte dei casi, con cipressus anzonicanica d’innesto. E’ stata data la preferenza a questo tipo di cipresso poichè, esso con la sua rapidità di accrescimento consente di avere siepi abbastanza compatte in tempi brevi oltre a presentare una resistenza al cancro, superiore a quella di altre varietà.

Tuttavia in alcune iniziative è stato usato il Cupressus sempervivens ed il « Cupressus macro-carpa aurea, quest’ultimo in alcune iniziative di tono più elevato e con giardini di maggiori dimensioni; in alcuni di questi casi le siepi sono state realizzate anche con « Laurus nobilis, Ouercus ilex, Viburnum tinus». In altre iniziative per non sacrificare molta superficie del giardino con le siepi divisorie è stato impiegato il Crataegus pyracantha, mentre in altri casi è stato fatto ricorso all’Hedera. I prati sono stati realizzati quasi ovunque con « Agrostis stolonifera » di selezioni particolari riprodotte per via agamica mediante stoloni. Con tale metodo si sono ottenuti in tempi brevi ottimi tappeti erbosi grazie anche agli interventi di correzione e fertilizzazione dei terreni con adatti correttivi e concimi. Sui prati sono state poste lastre di pietra naturale per « passi giapponesi » di transito pedonale e godibilità degli spazi esterni all’abitazione. La stessa pietra è stata usata per la costruzione di piccoli muri di contenimento di scarpate e di gradoni di collegamento fra zone del giardino a quote diverse. Negli ampi giardini dell’Isola 9 muretti di tufo tipo « macera campestre » delimitano le singole proprietà.

Lo studio delle ‘pendenze’

Nonostante l’apparente uniformità altimetrica del territorio la sistemazione delle zone destinate a giardino ha richiesto quasi ovunque l’apporto di terra con relativa sistemazione in sito e la creazione di adatte pendenze accuratamente studiate sin dalla fase di progettazione degli edifici e della loro impostazione sul terreno si è dovuto assicurare lo sgrondo delle acque superficiali (e molte volte mediante drenaggi anche di quelle sotto e superficiali) verso compluvi collegati con la rete di smaltimento. In molti giardini, dove la loro ampiezza lo ha consentito, l’arredo verde è dotato di piantagioni di alberi, cespugli, rampicanti. fioriture. Nelle prime ville unifamiliari dislocate lungo la via Cristoforo Colombo con giardini di superficie molto estesa, si trovano piante di notevole pregio, quali Palme, Cipressi, Lecci, Allori, ecc. in assortimenti esemplari.

Nelle Isole alle quali è stato assegnato il nome particolare di una pianta o di un fiore potete trovare, anche nei giardini privati, le omonime essenze; così Allori ai Lauri, Melangoli agli Aranci, Rose al Roseto, alberetti di Olivo agli «Ulivi».
Il ‘giardino condominiale’ è rappresentato dagli ampi spazi verdi capaci di accogliere attrezzature per lo sport e lo svago, oltre ché dalle fasce fiorite che arredano, all’interno di ogni isola, le strade, le piazzette e i sentieri. Ovunque si trovano alberature, delle essenze più varie, per ombreggiare le strade, i parcheggi ed i percorsi pedonali e per schermare le abitazioni; cespugli disposti in armonica successione di forma, di tonalità di colore, di varietà di fioritura; fioriture di « Gazania splendes », di Hypericum calicynum, di Iris.

Caratteristiche sistemazioni di giardini condominiali sono quelle offerte dai parchi delle Isole 10; 7 nord; 8 nord; 11; 30 e 31. All’Isola 10 si trova un parco ricchissimo di alberature di pronto effetto a delimitazione di ampio spazio verde, disseminato di attrezzature per lo svago: campo da tennis, campo per gioco bocce, minigolf, forno da campagna, percorsi pedonali, piazzali di sosta, muretti-sedile in pietra naturale.

Alle isole 7 nord, 8 nord e 11, con adeguati apporti di terra i parchi hanno un aspetto movimentato altimetricamente e di grande godibilità mediante piazzali di sosta pavimentati, collegati ai giardini privati da percorsi pedonali, che si sviluppano armoniosamente sui dolci declivi. Il tutto arricchito. di alberature e cespugli e tappeti erbosi realizzati con essenze di notevole rusticità.

Gli spazi condominiali delle Isole 30 e 31 invece hanno la caratteristica d1 essere costituiti da pavimentazione, di quasi tutta la superficie, con intercalate aiuole sistemate a verde ed alberature sparse. Tale sistemazione e egualmente di piacevole effetto. Infine il grande parco condominiale dell’Isola denominata Estremo Ovest, oltre alla realizzazione di zone verdi condominiali di pertinenza dei diversi gruppi di edifici, disporrà di una grande area con attrezzatura di piscina e di campi da tennis in godimento comune. Dai Quaderni SO.GE.NE. del 1973

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